Lo specchio non rivela niente se non quello che sempre ci rivelò. Due occhi anisocorichi di un verde scuro del profondo del mare del gargano e intorno al limite uno scuro profondo. Mare di telline e di cannolicchi. Che quando affondavi la mano con zia lea lei prendeva sempre le linguette più vispe lei crocesorrina esperta di arti pittura sposata a zio Giovanni medico di San Severo. Tutti i dieci figli di nonna maria passavano da lì per andare al mare ospiti della zia. Nonna figlia del nonno Michele Del Prete Medico di Foggia esperta di musica e di parole crociate. Ai cento con la meravigliosa Rita Ucraina non si sapeva se era più Lei o noi fuori dal mondo. Prosopagnosia. Il corpo che lotta con l'interpretazione e la falsità di chi amandoti si specchia nella sua incapacità ad avere cento anni. Esseri gelosi e incompleti quelli di una famiglia complessa! Greco, psicoanalista l'ultimo lòibro letto da mia zia Primario di Psicologia clinica di Garbagnate e amica di Livia Pomodoro. Ieri ho patecipato al mio primo consiglio comunale. Tantissimi e con una grande nuova passione comune. La Politica. Un minuto di silenzio con sottofondo sentito. Inno di mameli rigorosamente in piedi e con la mano sul petto. Il nuovo sindaco è presente con la sua fascia tricolore Ravelli. Piace. Inizia piano. La moglie dermatologa mi aveva visitato, racconta mia madre quando piccolo sanguinò il neo per addominale sulò bordo piscina. si è resa madre migliore ancora una volta ieri sorridendomi e offendomi l'ultima sigaretta della giornata. Tutto su formava sotto i nostri occhi i nuovio assessori, la semiluna dei nuovi 20 consigliweri. Gherardo Gherardi esperto chirurgo e primario che a em matricola mi suggerisce tra le righe che meglio non è lì in prima fila. E' vero ho pensato il solito passato comune fatto di lynx linx da sminuire. Poco a volta la capacità di interpreatazione da un Brics si è rinchiusa in una fredda regione fredda antartica. Tutto è finito per il meglio. A scampanellare una sconosciuta Fossati che ha ridotto quel poco di luce rimasta in un soffocante rigurgito a cercare il riposo e il nulla al cancellino. Fossati. Quel nome ritornava dal passato della mia maestara di matematica. Presi due sette grazie agli studi pasquali con gli amici e poim seppi che severa si ma abitava nelle terre del nonno carlo Pellegrino dietro la Merchedes la Rai e la Bayer. Lì dove ora si va a ginnasticare musica al Medison. A due passi dal Sacco. Qui oggi parto stanco ma vispo. Ho dormito tre ore. Anafettivo e senza sentimento. Ieri oltre al consiglio comunale delle 21 ho partecipato al funerale della miglie di mio cugino Cristina Prandoni. Ho rivisto tante persone care tra la tristezza vera e il dubbio sul vero. Cristina è stata a lungo malata di tumore ai polmoni. Un giorno girando per i reparti ho incontrato Gaetano. Ho pensato, sarà qui per una visita a un amico. Non ho domandato. Venerdì mio padre mi ha raccontato della morte di cristina a lungo affetta di un tumore. Non sapevo nulla. L'ultima volta che l'avevo rivista era stato al funerale di Zia Maria Teresa. Ricoverata al San Paolo per una malattia che l'ha portata a essere deboel tra i deboli della sua camera di reparto. "Sono stanca Carlo mi disse mente immaturamente la salutavo per l'ultima volta con il capo debole che quasi tocco il muro al mio ultimo abbraccio. Ludovica tesa e triste come Riccado. immersi tra moltissimi amici alla chiesa del Redentore di Via Palestrina traversa di Corso Buono Saires che hanno patito e partecipato l'assenza di una persona sensibile e che ha saputo farsi amare da chi ha avuto la fortuna di poterla continuare a respirare. Osservante pieno di tic distaccato ma sensibile a nascondermi alla notevole gruppo di amici ma anche sentendomi davvero uno di loro. La carissima zia Pier Franca, Zio Franco Gaetano. Massimo Maurizio Ermana mio fratello. Oggi tra le pagine dei libri qui all'università di medicina, tra chi l'animo e l'iride lo conosce per sudio è ripartito il mio sentirmi e l'esaurirmi in un pianto vero e sensire di soffrire l'incapacità di arrivare prima dell'errore e della sofferenza di chi non ha più diritto a soffrire per il bene che ha già lasciato intorno a se per bravura e qualità. Soffro sento mi annullo ma poco serve, cammineremo insieme ma se forti tra i forti altrimenti solo come un tempo nelle mani delle signore siamo.
Grazie.
Dott. Carlo Monaco Del Prete Traversi Zingarelli Prandoni Pellegrino.
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