Il sole delle 5 è arancione come quello delle 17. Stamane tra gli alberi fa la sua comparsa i rami e le fronde delle terre di fronte nei territori messapici di Cavallino. A fianco dell'entrata della porta in legno, assolutamente frangibile e senza manco la serratura per bloccare la possibile decisione di qualsiasi animale d'entrare con la forza superiore a quella di un rettile o insetto, c'è un fiore slegato dal gambo che Ad. Per vizio e passione ha staccato nel giardno del suo odontotecnico. E' bello da foreste esotiche gambo solido fa sette nella corolla e sul lato alto orizzontale del numero meglio dei denari napoletani spunta una cresta arancione come le pinne mobili dello sgombro o dei galli aggiunti di petali azzurri spessi in commissura una punta nera rigida. In matematica somma la direzione. Piantato nel vaso di fianco la porta ieri lo giro indicizzando l'oggi cioè l'alba cavallina delle murge leccesi. (Ieri Adr ne stacca un tipo crisantemico viola, quasi veniamo sgridati sul porto, poco più in la sulla via degli amici dove una chiesa all'aperto ha una stella con su una madonna in una roccia per altare con il sole a ovest che scende indicato dal ramo ovest della bussola fissa scoperta in telefonata in diretta con Priscilla ecco che svoltiamo e compare lo stesso fiore raro con cresta arancio.) Dietro a destra in alto sui vitigni fave piselli e carciofi una luna ancora accesa fredda e bianca come il neon decresce solitaria dopo i pienoni di circonvoluzioni fa. Guardo severo l'albero sempreverde da dove esce uno stridere come di coltelli e ne scappano due piccoli passeriformi di cui uno ne rincorre il secondo come ad eterno odio amore. Il nido è stretto e la campagna piena di gazze bianconere dall'aspetto adottante. A sinistra un campo di grano tutto macchiato di papaveri rossi. Ulivi e muretti ovunque. Leggo. Sull'inserto del corriere di ieri del Mezzogiorno Lecce e Puglia un bell'articolo di Maria Paolo Porcelli su Castel del Monte. Coincide con i miei discorsi ad Ad. Su Corato Altamura e De Corato vicesindaco di Milano di due sindaci diversi. Espressione di quella tradizione conservatrice ora gemmata in legami con due dei tre poli. Rileggo il XXI capitolo di Ludina Barzini che fa innamorare per le sue qualità di donna di professionista per tradizione e maturazione e per quello spirito materno che continua a generare per insegnamento. Riporta la parte che due giorni fa mi ha fatto commuovere. “In previsione di un incontro di vertice bilaterale tra Berlusconi e il presidente ucraino Leonid Kuchma a Yalta, svolgo un'approfondita inchiesta panoramica sulla situazione politica in Ucraina....A Kiev ho una lunga conversazione con Julia Timoscenko....Dal colloquio con Yuschenko capisco che il prossimo leader del paese sarà proprio lui....a Kiev sono nati molti talenti del Novecento tra cui Golda Meir, presidente di Israele, il grande pianista Horowitz, genero di Toscanini... (inizio aggiunta mia “con casa in via Durini ramo di piazza San Babila a due passi dalla casa del compositore foggiano Umbero Giordano”)... Qualche anno dopo un soggiorno a Yalta per partecipare a un convegno sulla guerra di Crimea, scopro l'esistenza di una vecchia colonia italiana di liguri e pugliesi insediatisi ai primi dell'Ottocento a Kerec, nell'estremo Nord della Crimea, sul mare D'Azov....I pugliesi erano stati chiamati dallo zar nel 1820 con compito di piantare e curare le vigne e fare il vino, mentre i liguri erano costuttori di navi e comandanti di lungo corso. Durante lo stalinismo, questa comunità è stata deportata nei gulag del Kazakistan settentrionale con un viaggio da incubo, parte in nave e parte in treno, che durò 36 giorni. Molti morirono durante i viaggi, altri nei campi di lavoro forzato e pochi, nel 1956, riuscirono a tornare a Kerc.” Altro che Keruac in motocicletta qui! Raccapriccio! Ieri siamo stati a San Foca al ristorante degli amici. Abbiamo volato. Fatti nostri cartina e spirito dei posti. La mattina visita alla città messapica di Cavallino e Castromediano impegnata nelle sue elezioni comunali con sindaco Michele Lombardi della lista del medico Gorgoni sfidato da Carla Rugge con la lista “librazione per Cavallino e Castromediano” e da Francesco Stanca con la lista “Salute Sviluppo e trasparenza”. La città è splendida, di 15.000 abitanti. Piena di siti archeologici pare risalenti alla colonizzazione stanziale da parte di popoli illirici egeo-anatolici nel IX secolo A.C. Forse che Virgilio a queste terre simili a quelle Mantovane a questi popoli si ispirò scrivendo l'Eneide a Cesare Augusto? D'altronde la maglia del Lecce nei colori molto ricorda quella della Roma. La piazza centrale vede una statua dedicata a San Domenico di Guzman. C'è un convento Domenicano adesso arricchito dei volti degli universitari dedicati agli studi di archeologia. C'è un convento di Comboniani africani. Ieri nella Chiesa Madre aperta solo per noi ho letto ad Adr le letture del giovedì santo. Rito dell'uccisione degli agnelli della antica religione ebraica spiegazione di Paolo ai Corinzi e del destino simile forzato nei racconti sacri di Giovanni. Termino ora perchè c'è da riorganizzare il rientro pasquale.
Grazie.
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