domenica 17 aprile 2011

17-04-2011 Prove per un romanzo con tracce di vero e meridianismi tra Lecco e Lecce in un chiaroscuro come tra lago e la terra.


Nante si trovò come già una volta al limite. Il punto dove le correnti si baciano e dove le rondini dall'Africa vivono felicemente il ritorno e la prima terra. Tutto di lì passa. Anche San Pietro pare e forse Gesù o forse l'innominabile ne disegnò i confini da segni intellegibili solo a pochi ancora oggi. Nante abbracciava la donna che gli aveva ridato la vista e la voglia ancora di orientarsi. Scesero al confine militare sotto il faro. La porta socchiusa solleticava il coraggio e la curiosità del giovane scienziato. L'uscio del presidio militare accoglieva i due e dopo pochi passi una cucina ordinata invitava al pranzo. “Il fatto di essere un pilota dell'aviazione non mi creerà problemi con i colleghi” pensò. “Qui poi è tutto dello stato. Ricomprerò il già preso.” In colonna erano gli ingredienti. Un grosso pesce un bracere con legna secca e la bravura in procedure di Elsa. Nante non esitò. Tagliò tutto con cura. Ogni cosa la osservò con dovizia di particolari. Le pinne dorsali. Tre addirittura che si aprivano a ventaglio con quella grande muscolatura che ne potevi calcolare le correnti avverse. Il piccolo esigeva tanta stabilità Si chiese se il buco sotto fosse per l'organo genitale. Se pressava l'addome ne usciva qualcosa. Forse era l'ano. Di sicuro erano quelle due perline trasparenti come il vetro cristallino negli umani. Scienziato era solo l'appellativo e il complimento degli amici alla sua curiosità e voglia di classificare. Per ora il nulla avvolgeva la sua mente sull'argomento anatomia dei pesci. Si sentiva un feroce cannibale. Staccò le branchie. Gelatinose rosse, tre per lato che si univano sotto la bocca con l'acqua che passava lasciando alla spugna l'ossigeno. Introdusse il dito nello stomaco esofago, ritenne. Sviscerò fino a trovarsi il rimanente dell'organo del polmone o forse era l'intestino un fegatino minuscolo e bell'è pronto fu il pesce per la griglia. Ebbe la sensazione che qualcuno gli avesse aumentato la luce e di avere ucciso vivo il suo migliore animale. Mangiarono come gatti e lisciarono ogni parte. Poi si diressero all'appuntamento per il quale si preparavano da giorni. A Lecce si svolgeva la dodicesima raccolta di film europei a competersi targhe e premi. In sala attori famosi del calibro di Carlo Verdone con i due figli, Scamarcio, Toni Servillo e molti altri. Si sedettero in sala e videro la proiezione dell'ultimo film in concorso: L'uomo in più. Il pesce spolpato era la chiave del film. Poi la sala fu piena di artisti e si sentì uno di loro. Immaginò anche se esagerando di autoironia di scrivere un grande romanzo dal titolo: “quel ramo della terra di Italia che volge a mezzoggiorno in est-ate svolto nel 1200 tra Lecco Leuca e Maglie”. Si sentiva Renzo Tra-maglino di fronte a tanta autorità e professionalità. Al buffè parlò con Verdone e Servillo e tra bicchieri di vino e gelato si accordò per una parte per se e per Elsa per il prossimo film. Poi si preoccupò delle elezioni di Cavallino dei 21 comuni Leccesi dei 1.200 candidati consiglieri. Guardò Elsa e credette nei sogni fino a spegnersi nel giorno che verrà.

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