giovedì 31 marzo 2011

31-03-2011 Politici professori scrittori a confronto in una città che è costretta a pensare più umanamente.

Tempo sereno oggi in un caldo tiepido sudante di una tensione che è aumentata per le vicende di ieri. Non conversioni psicosomatiche tipo pelle secca. Ma in un attimo lievi lievissime distonie rispetto a una calma e immobilità presenti in un ambiente di qualità. Dopo gironi di assenza da milano e da le grandi sale d’opinione ieri mercoledì decido di presentarmi a quattro appuntmenti. Un fortunato incontro mi carica alla giornata a procedere. Cacciari l’invitto sindaco di Venezia ora docente a tempo pieno di filosofia. E molto di più che mai racconterà a noi curiosi cittadini. Degno di ciò mi presento al primo appuntamento e tutto va bene fino a riprendere a volare con idee e pensieri. Si riattiva l’alta concentrazione. Migliora creatività e sintesi tematica. Viaggio per la città e riesco a leggere solo pochi di importanti articoli che sono stati scritti. Il primo su Fondazione Monte Tabor. Sui progetti realizzati e sui movimenti di denaro e gestionali necessari per la sua integrazione nel tessuto sociale italiano vista la sua riconosciuta abilità a livello internazionale. Parla addirittura di un corso di medicina totalmente in inglese attivo da quest’anno che equipara la preparazione dello studente a quella di qualsiasi parte del pianeta. Ho letto molti dei libri del fondatore del’opera attiva dal 1971. Si rimane ammirati per come il medico imprenditore sacerdote sia riuscito con la sua squadra a superare mille difficoltà. La pagina nazionale era tutta a Lui dedicata. Anche se attirava i lettori con titoli tristi. Tipo debiti assurdi o OPA per cordate di imprenditori e la possibilità di quotasi in borsa. Proprio Lui che ne aveva fabbricato uno a Roma e per costrizioni politiche ha dovuto svenderlo agli Angelucci e poi da qui alla sanità romana. Simbolo è quella campana che c’è all’apertura prima del fiume che somiglia al canaletto dell’ospedale di San Giovanni Rotondo. Quel “Big Ben” era nel San Raffaele romano ed è stato portato qui a Milano per ricordare il parziale fallimento di quell’impresa. L’altro articolo nell’inserto milanese e riguardava l’incontro del giorno precedente alla statale di Milano sul tema l’uccisione nel 1981 dell’allora direttore sanitario Marangoni ematologo. Presenti i figli sia di Marangoni che di Calabresi e l’ex assessore alla salute del comune di Milano e poi dal 2001 al 2006 ministro della salute nazionale, Girolamo Sirchia anche lui di area ematologica primario al policlinico. Dal San Raffaele mi sono mosso al XII Congresso di farmacologia organizzato da Farmindustria e da molte altre imprese del settore tra cui la Rhoche questo in un albergo nella zona del sole 24 ore. Da qui poi sono arrivato a un congresso in cui Sergio Romano presentava il suo ultimo libro “l’Italia disunita edito Longanesi” scritto con Marc Lazar e con Michele Canonica. 15 euro, comprato in sede e non in a vita e pensiero dove ne avevo appreso l’esistenza. Hanno parlato i migliori politici ambasciatori economi dell’area. Silenzio quindi di fronte a Sergio Romano, Michele Ainis, Franco Bruni, Michele Canonica. Il tutto in una sala antica anche se piccola guidati da una eccellente regia amministrativa. Non molto lontano di lì l’incontro con Oliviero Bergamini, Luigi Bruti Liberati, Massimo Teodori il tutto coordinato da Dino Messina. Tema “Caccia alle streghe. Il corriere della sera e la percezione del maccartismo in Italia. “ Un analisi dettagliata e precisa sunta in un saggio di Bruti Liberati sugli anni ‘50 in America alla ricerca dell’untore Russo –orientale-internazionalista nonostante fossero due delle venti nazioni l’americana e la Russa ad avere vinto la guerra. Passo poi a Santa Maria delle Grazie con lunga infinita coda di attesa per l’opera dialettica di Umberto Eco sui tre volti di Dante. Trattamento di favore nonostante l'attesa di più di un ora e per questo ringrazio. Grazie.

Nessun commento:

Posta un commento