Sabato da memoria ieri.
In memoria c’è sicuramente la mia parrucchiera.
Avevo i capelli in disordine o meglio dei pochi rimasti per genetica e per testosterone abbiamo eliminato quel senso di disordine dato dal colore un pò da luna nonostante la tenera mia età!
La parrucchiera era occupatissima ma avendola io eletta alla mia corona ho volentieri aspettato rileggendomi ore di fonemi flessi e orientati alzando il mio sguardo ad ammirarne la sua prosodia michelangiolesca.
Scolpiva e rifiniva trasformando perfino i tratti del volto dei suoi informi fino a nuove linee.
Entravano case e ferri da stiro camice sudate e conti da pagare ed ecco dalle forbici lacca e voce rifinita comparire fate e donne da concerto.
Già trasformato da tanta arte come un bimbo che pende dalla luna mi inchino e zac le mie mani si trovano inclini giunte a ringraziare.
Tutto è pronto per l’importantissimo impegno.
Il matrimonio di un amica importante.
Arrivo in chiesa.
Qui c’è già mezz’ora prima un gruppo di amici che si organizza a regalare il meglio di loro per due sposi di eccezione.
Ho conosciuto molti dei parenti di lei.
Ero stordito da tanta varietà di vita e salute.
Augurandomi che i doni incontrati in loro rimangano sempre e si possano moltiplicare.
Di tutti un ingegnere meccanico mi accoglie e in poche parole mi convince che standogli solo accanto troverò l’immensa soddisfazione di esserci in questo momento lasciando che tutti i miei sensi si schiudano liberi di vivere il nutrimento vero dello splendore che si muove e si comunica.
Lascio ai miei dendriti la precisione del ricordo e all’olismo dei prossimi incontri uno e tutti e tutti e uno, speriamo due.
Con il mio nuovo amico poi si va alla villa San Carlo Borromeo.
Seduti vicino sembrava di intuire tutto perché era il filtro di tutti i classici e di tutte le bibbie che vedevi realizzato con la variazione che non era immaginazione ma vita reale.
Grazie.
Dott. Carlo Pellegrino
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