venerdì 20 agosto 2010
20-08-2010 Corriere "germanista" in magra colonna editoriale verso Germano attore ma solo a Milano.
La grande firma d’opinione in apertura è quella di Claudio Magris progressista alla Blair, Schroder, Tizipora Livni adesso forse vicino a Clegg. Germanista (c’è Elio Germanio in alta onda a pagina 8 di cultura Milano) triestino professore universitario già senatore tra il ’94 e il ‘96. Lo avevamo lasciato che parlava in spalla in prima (TriesteShire, casualmente ne avevo origliato l’origine tra le righe) della regista Leni Riefensthal e del suo film Tiefland. In video è “fisiognomicamente” (cita Lombroso) o meglio assomiglia all’amico Zanetti. Oggi è una sorta di lamento pianto per mancanza di gusto dei politici italiani reciprocamente chiusi al dialogo da spruzzi di insulti, “brrr” con lingua fuori vermicolina, come a soffocarsi prima della riapertura settembrina. Le correnti e i fondi sono solo tra le pieghe dei mari. Parla di un evoluzione del popolo da "lumpenproletariat" (straccione proletariato) di Marx a "lumpenburgertum" (straccione borghesia). Vede facce in metamorfosi vermicolose nel diretto chiudersi volgare. Che ci vorrebbe un Gadda o forse un Gaggi (assomigliano in zigomi e baffetti) e che si rischia di perdere la faccia di cui ognuno ad una certa età è responsabile.
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