lunedì 25 aprile 2011

25-04-2011 Racconto su Niet, Leonardo Murialdo, Mategazza dove allo spegnersi dei lumi l'Italia si accese e l'Europa nascè.











Spunti dagli ultimi scritti del giornalista Vito Procaccini su Voce di Popolo settimanale
di informazione dell'arcidiocesi di Foggia Bovino.

Niet fu orgoglioso della pensione che l'università di Basilea
promise al loro più giovane professore di filologia greca nella speranza che
la promessa del pensiero europeo potesse tornare a insegnare arricchito delle impressioni dei viaggi italiani che attendevano il nuovo studioso. Viaggiava tranquillo nelle moderne carrozze dei treni a vapore che l'italia aveva comprato dalla Prussia. Pensava alla ricchezza del rapporto con la sorella di Wagner. Triste della fine della relazione a cui fu costretto per i motivi che non trovava tra le onde della sua tristezza in un dum dum cullato da una fuga quasi da tutto ciò
che gli ricordava quel potere della sua musa della musica e dell'opinione che vedeva
Wagner e il suo gruppo incontrastato. Nascondendosi tra quella lingua latina volgare
che rifiutava con orgoglio e che inveiva in un rito giudicante tessendo le lodi dei greci della lingua di Aristotele. Se non poi punirsi scappando tra le terre e gli artisti latini. La città che lo attendeva era la Torino dei Savoia e di Cavour. Proprio nel tempo in cui quelle idee degli uomini che conobbe stavano per saldare un popolo nuovo così lontano dal suo. Rischiò nel tempo in cui scoppiò la guerra Franco-Prussiana nel 1870 quando Roma entrò nell'unità d'Italia lui giovane 26 enne. A Torino si fece ospitare dal giovane Leonardo Murialdo nella Congregazione San Giuseppe da lui stesso fondata. Ma spesso ospite dell'amico prete Don Giovanni Melchiorre Bosco. Niet era profondo conoscitore della spiritualità dei testi sacri. Figlio di un pastore protestante di Lutzen nel land della Sassonia-Anhalt. Visse quindi alla fine nell'arte e nella filosofia per l'ardire di essere e pensare in modo paradossale, quasi un parà della folgore della via prussiana tra le mura d'altri interessi. Filologo ebbe testi e studi comuni a coloro che studiarono l'origine di ogni criptoscrittura considerando l'origine europea greca cirillica dei suoi studi con il parente filologo Mantegazza. Paolo partecipò alle 5 giornate di Milano 14enne stringendo la mano della madre mentre il cugino Niet aveva 4 anni sotto l'abile arte evangelica dei genitori. Mantegazza approfondì i suoi studi sulle forme fisiche degli umani nel mondo viaggiando e conobbe la sorella di Niet in Paraguay dove approfondì gli studi su farmaci miracolosi in uso nelle terre del sudamerica. Proponendoli ad Alessandro Manzoni collega nel nuovo senato italico sotto
la monarchia dei Savoia. Anticipò con Mariani Feud e Niet la fotografia e il cinema studiando le forme in evoluzione dei corpi interpretandole etmoidandole come ogni essere sa fare e ogni medico è obbligato a proseguire. Niet poi stufo della fama obbligata a cui fu soggetto fin da giovane finse la pazzia e morì anche se prima del tempo nel 1900 posticipando di pochi mesi quella dell'amico Leonardo comparendo nei sogni dell'amico Freud ispirandolo e donandogli ogni futuro barlume di coscienza e certezza per le nuove nazioni crescenti gangli nuclei e aree per le nuove relazioni che stavano per ricreare finalmente il corpo spirito terra seme di ogni futuro e di ogni rinascita secondo ordine tecnologia e coscienza.
Fine.
Grazie.

venerdì 22 aprile 2011

22-04-2011 Poche note trascritte tra le tante che anno scalpellato questo marmo tra le terre messapiche che Virgilio copiò.

Il sole delle 5 è arancione come quello delle 17. Stamane tra gli alberi fa la sua comparsa i rami e le fronde delle terre di fronte nei territori messapici di Cavallino. A fianco dell'entrata della porta in legno, assolutamente frangibile e senza manco la serratura per bloccare la possibile decisione di qualsiasi animale d'entrare con la forza superiore a quella di un rettile o insetto, c'è un fiore slegato dal gambo che Ad. Per vizio e passione ha staccato nel giardno del suo odontotecnico. E' bello da foreste esotiche gambo solido fa sette nella corolla e sul lato alto orizzontale del numero meglio dei denari napoletani spunta una cresta arancione come le pinne mobili dello sgombro o dei galli aggiunti di petali azzurri spessi in commissura una punta nera rigida. In matematica somma la direzione. Piantato nel vaso di fianco la porta ieri lo giro indicizzando l'oggi cioè l'alba cavallina delle murge leccesi. (Ieri Adr ne stacca un tipo crisantemico viola, quasi veniamo sgridati sul porto, poco più in la sulla via degli amici dove una chiesa all'aperto ha una stella con su una madonna in una roccia per altare con il sole a ovest che scende indicato dal ramo ovest della bussola fissa scoperta in telefonata in diretta con Priscilla ecco che svoltiamo e compare lo stesso fiore raro con cresta arancio.) Dietro a destra in alto sui vitigni fave piselli e carciofi una luna ancora accesa fredda e bianca come il neon decresce solitaria dopo i pienoni di circonvoluzioni fa. Guardo severo l'albero sempreverde da dove esce uno stridere come di coltelli e ne scappano due piccoli passeriformi di cui uno ne rincorre il secondo come ad eterno odio amore. Il nido è stretto e la campagna piena di gazze bianconere dall'aspetto adottante. A sinistra un campo di grano tutto macchiato di papaveri rossi. Ulivi e muretti ovunque. Leggo. Sull'inserto del corriere di ieri del Mezzogiorno Lecce e Puglia un bell'articolo di Maria Paolo Porcelli su Castel del Monte. Coincide con i miei discorsi ad Ad. Su Corato Altamura e De Corato vicesindaco di Milano di due sindaci diversi. Espressione di quella tradizione conservatrice ora gemmata in legami con due dei tre poli. Rileggo il XXI capitolo di Ludina Barzini che fa innamorare per le sue qualità di donna di professionista per tradizione e maturazione e per quello spirito materno che continua a generare per insegnamento. Riporta la parte che due giorni fa mi ha fatto commuovere. “In previsione di un incontro di vertice bilaterale tra Berlusconi e il presidente ucraino Leonid Kuchma a Yalta, svolgo un'approfondita inchiesta panoramica sulla situazione politica in Ucraina....A Kiev ho una lunga conversazione con Julia Timoscenko....Dal colloquio con Yuschenko capisco che il prossimo leader del paese sarà proprio lui....a Kiev sono nati molti talenti del Novecento tra cui Golda Meir, presidente di Israele, il grande pianista Horowitz, genero di Toscanini... (inizio aggiunta mia “con casa in via Durini ramo di piazza San Babila a due passi dalla casa del compositore foggiano Umbero Giordano”)... Qualche anno dopo un soggiorno a Yalta per partecipare a un convegno sulla guerra di Crimea, scopro l'esistenza di una vecchia colonia italiana di liguri e pugliesi insediatisi ai primi dell'Ottocento a Kerec, nell'estremo Nord della Crimea, sul mare D'Azov....I pugliesi erano stati chiamati dallo zar nel 1820 con compito di piantare e curare le vigne e fare il vino, mentre i liguri erano costuttori di navi e comandanti di lungo corso. Durante lo stalinismo, questa comunità è stata deportata nei gulag del Kazakistan settentrionale con un viaggio da incubo, parte in nave e parte in treno, che durò 36 giorni. Molti morirono durante i viaggi, altri nei campi di lavoro forzato e pochi, nel 1956, riuscirono a tornare a Kerc.” Altro che Keruac in motocicletta qui! Raccapriccio! Ieri siamo stati a San Foca al ristorante degli amici. Abbiamo volato. Fatti nostri cartina e spirito dei posti. La mattina visita alla città messapica di Cavallino e Castromediano impegnata nelle sue elezioni comunali con sindaco Michele Lombardi della lista del medico Gorgoni sfidato da Carla Rugge con la lista “librazione per Cavallino e Castromediano” e da Francesco Stanca con la lista “Salute Sviluppo e trasparenza”. La città è splendida, di 15.000 abitanti. Piena di siti archeologici pare risalenti alla colonizzazione stanziale da parte di popoli illirici egeo-anatolici nel IX secolo A.C. Forse che Virgilio a queste terre simili a quelle Mantovane a questi popoli si ispirò scrivendo l'Eneide a Cesare Augusto? D'altronde la maglia del Lecce nei colori molto ricorda quella della Roma. La piazza centrale vede una statua dedicata a San Domenico di Guzman. C'è un convento Domenicano adesso arricchito dei volti degli universitari dedicati agli studi di archeologia. C'è un convento di Comboniani africani. Ieri nella Chiesa Madre aperta solo per noi ho letto ad Adr le letture del giovedì santo. Rito dell'uccisione degli agnelli della antica religione ebraica spiegazione di Paolo ai Corinzi e del destino simile forzato nei racconti sacri di Giovanni. Termino ora perchè c'è da riorganizzare il rientro pasquale.

Grazie.

21-04-2011 Precisione di previsione in un osservazione partecipe e anima comune.

Gita a Porto Cesareo. Prima organizzazione. Giornata soleggiata e fresca pronta per riempire le spiagge da qui a ottobre. La Y10 segnava scarso di benzina. Già il giorno prima io e Ad. Eravamo stati in uno sfasciacarrozze ad analizzare serbatoi e pezzi ordinatamente sparsi. Riparammo lo specchietto. Oggi indecisi tra le quattro tessere a punti Q8, TotalErg, IP, con in l'ontananza l'aspirazione alla Esso dei distributori presi sulla SP 476 Lecce Galatina si svolta per comune decisione e si entra all'IP gruppo API poi diretti al Penny con il motore che brucia le ultime gocce di benzina verde. Proprio in quel punto avevo raccontato ad Ad. che due volte il motore aveva finito la benzina fermandosi sotto la pompa del distributore Shell a Milano vicino casa di mio cugino. Giorni fa avevo dormito sul divano in comagnia di Lu. e del padre Gi. Una riflessione notturna tra il dormiveglia come in sogno mi passa per la mente in contemporanea Gio. pronuncia distintament le parole “gli e lo comunica l'ape”. Stesse parole scorrevano nel mio pensiero ricordando le lezioni del prof di fisiologia e i ragionamenti sulla comunicazione etologica delle api. Oggi poi, poco fa su commissione di Ad. Decido di dipingere a spruzzo la parte alta della carrozzeria della 10 un po' scrostata a tuta mimetica. Prima di partire con il carteggio sento sul pino vicino un litigare di piccoli rettili. Compare fiera una lucertola con un verde verdissimo che caccia orgogliosa via una piccola della sua specie. La verdissima è più grande tanto che potrebbe aspirare a viperetta. Scuoto il barattolo vi vernice e al primo spruzzo un verde smeraldo dipinge la cappotta, l'aria per il forte vento e le mie narici.

giovedì 21 aprile 2011

20-04-2011 Breve sunto tra le mie esperienze della terra di Puglia e la grande guida del NuovoQuotidiano di Azzurra Caltagirone.

Una luna arancione piena grande il doppio del solito sostava ieri tra i rami delle Murge Salentine. La Y10 verde militare è solida ci porta per i tre mari della provincia di Lecce anche se manca di servosterzo. 11 giorni fa sono partito da Milano diretto in Puglia. Di tutti i giorni ho conservato i giornali che ho ordinatamente steso sul lungo tavolo dell'abitazione semplice in cui vivo. E' ricca la terra intorno con ogni genere di vegetale coltivato. Comunque viaggiamo. Ieri abbiamo sostato a Punta Faci poco sotto Otranto. E' una macchia di terra verde che degrada leggermente fino alle rocce nel mare. Aquile e rondini veloci giocavano tra l'erba usando noi come paletti. Ieri martedì 19 aprile, il Quotidiano di Azzurra Caltagirone riportava la visita di D'Alema a Fasano in provincia di Brindisi “Nella difesa dell'indipendenza dei magistrati noi e Fini siamo vicinissimi, sottolinea, nel senso che abbiamo le stesse posizioni.” Ricordiamo che Molfetta città natale di Livia Pomodoro è tra Brindisi e Bari. Tutto è in maggiore movimento nei paesi per la pubblicazione delle liste e dei partiti sui giornali di domenica 17. 15 liste a Nardò con nomi in testa tipo Alemanno Giuseppe per il PDL o Alemanno Romina per la lista Partecipa. Con quattro candidati sindaci tra cui Antonella Bruno per il PDL che credo fosse vicino a me, sabato 16, al teatro Massimo per la visione del film “L'uomo in più” con Tony Servillo come protagonista. Ma non ne sono sicuro vista l'abilità a imitare volti e atteggiamenti di questi tempi. Di sicuro c'era in prima fila Perrone sindaco PDL di Lecce, Carlo Verdone con i suoi figli e Tony Servillo. Sono riuscito a fare la foto con Servillo alla libreria liberrima all'ombra del Barocco sulla via principale alle 18, dove lui ha presentato il libro di Enrico Magrelli su attori e protagonisti del festival del cinema europeo presenti qui a Lecce dal 12 aprile fino al 16 aprile. Quel sabato 16 alle 16 e 30 sono state inaugurate anche le officine Cantelmo. All'inaugurazione del polo biblioteca mediateca leccese c'erano Paolo Perrone, Raffaele Fitto Enrico Letta e Cosimo Casilli. Ma purtroppo per altri impegni siamo mancati all'appuntamento. Sempre, ieri martedì 19, il Messaggero di Azzurra riporta la notizia della morte di Pietro Ferrero a 48 anni per malore mentre era sulla sua bicicletta in Sud-Africa. Mentre Kate Middleton si prepara alle nozze e appare splendida nell'articolo dove si dice che è stata a Firenze un anno per il “gap year”. Cavallino vede Francesco Stanca candidato sindaco. Don Verzè conferma il suo progetto per la costruzione di un San Raffaele del Mediterraneo. E' di pochi giorni fa l'inaugurazione di una statua di un cavallo sulle due zampe posteriori simbolo di questo comune. Lunedì 18 il corriere mette in prima pagina Hillary Clinton in Giappone con l'imperatore Akihito. In corriere economia mezzogiorno a pagina XI un bell'articolo sul gruppo Norba la corazzata pugliese dell'informazione televisiva guidata dall'imprenditore Luca Montrone che vedeva anche Raffaele Fitto a Milano venerdì per presentare la Puglia su piattaforma digitale e Sky. Lunedì ci ha visti arrivare nella terra dell'assessore per i rapporti tra le regioni. Maglie. Qui abbiamo visitato la casa di Aldo Moro fin sulla terrazza. Un semplice cubo di tre piani. Su in terrazza il sole dipingeva di arancio tetti e cose. Ci ha accolto il gruppo dell' UNITER. La casa è disabitata accoglie appunto l'educazione degli anziani e sulle pareti riporta molte foto storiche dell'aviatore giuriporfessore statista. Domenica eravamo a Santa Maria di Leuca. Abbiamo visitato la basilica e il faro della punta estrema della Puglia. Poi siamo stati accolti da molti per assistere in schermo gigante alla partita Lecce Cagliari. Un punto in più per la rincorsa alla salvezza dei giallo rossi. Venerdì primo giorno di macchina abbiamo visitato Gallipoli. Venerdì il Quotidiano riporta alle 17 e 30 un incontro della città politica giornalistica e intellettuale alle Officine Cantelmo presenti autorità del comune (Sindaco Paolo Perrone) della provincia (presidente Antonio Gabellone) il direttore del Nuovo Quotidiano di Puglia Claudio Scamardella e molti altri tra cui l'importantissimo presidente dell'ordine dei giornalisti Enzo Iacopino. Il tema è il libro del giornalista Antonio Maglio. Domenica il Quotidiano riporta la notizia della morte del direttore a Napoli all'età di 94 anni. Giovedì abbiamo visitato Lecce in Pulman. Da porta Rudiae a Piazza Oronzo. Visto la chiesa di Santa Croce, la Prefettura e La Villa con i busti di Giuseppe Pellegrino, Tito Schipa e Zingarelli in alto sulle pareti all'entrata dell'ex convento. Giovedì Sette del Corriere riportava il caso irrisolto del “delitto della Cattolica”, “l'articolo di Marta Serafini su la “Coca è Donna”. Sul quotidiano sentenza di condanna per tre medici collaboratori del tribunale di Lecce accusati per false perizie per invalidi. I loro nomi però ritornano sulle liste per i candidati lavoratori per i governi comunali. Pagina 8 dedicata ad Antonio Maglio e al presidente dell'ordine dei giornalisti Enzo Iacopino che presenta il libro “L'oriente che è in noi”. Importante articolo sull'oncologia Pediatrica all'ospedale di Lecco Vito Fazzi. Poi la notizia dei funerali alla basilica dei Salesiani dell'estetista morta nel reparto di ginecologia al Vito Fazzi in seguito ad un emorragia cerebrale non diagnosticata dopo un intervento di Cesario. Mercoledì in giro in bicicletta per le campagne della provincia di Lecce. Il Quotidiano riporta la notizia della denuncia del marito della donna morta per emorraggia con 23 medici indagati. Martedì il tragico incidente. Simo stati tutta la mattina al Vito Fazzi. Il Quotidiano titola “Fuoco e fumo paura al Fazzi”. Il quinto piano, reparto di chirurgia plastica è stato avvolto dalle fiamme. Fortunatamente nessun ferito. L'ospedale è veramente valido ma oggetto di terribili attenzioni in questi giorni. Qui è il primo giorno articolo sulla dona morta dando alla luce Chiara. Emma Marcegaglia è a Bari. Lunedì visitato il mercatino di Lecce. A Bari importanti incontri. Si incontrano i giovani di Futuro e Libertà guidati dai loro leader tra cui Gianfranco Fini, Italo Bocchino. Per il gruppo “Mezzogiorno di fuoco” parla Massimo D'alema sempre a Bari come scrive Oronzo Martucci. Il De Pascalis di Nardò opposto ad Antonella Bruno somiglia a Manfredi Palmeri. Domenica 10 aprile ho leto sul treno Foggia Lecce l'articolo sul carteggio e lettere tra Cavour e Bianca Ranzani. Suicidio in carcere a Bari di Carlo Saturno. Oggi i giovani di Futuro e Libertà e “Mezzogiorno di fuoco” del PD con i loro leaders si incontrano a Bari. Sabato 9 aprile sul treno Milano Foggia letto il corriere ma ricordo solo la foto di Angela Merkel, le prime quattro pagine dedicate all'arrivo degli immigrati. A pagina 8 l'importante comunicazione del cambio di vertice in Generali di Gabriele Galatieri di Genola al posto di Cesare Geronzi. Ed essendo io qui a due passi da Galatina con vista su Galatone mi sono sentito come in un vortice ciclone di comunicazione.

Grazie.

domenica 17 aprile 2011

17-04-2011 Prove per un romanzo con tracce di vero e meridianismi tra Lecco e Lecce in un chiaroscuro come tra lago e la terra.


Nante si trovò come già una volta al limite. Il punto dove le correnti si baciano e dove le rondini dall'Africa vivono felicemente il ritorno e la prima terra. Tutto di lì passa. Anche San Pietro pare e forse Gesù o forse l'innominabile ne disegnò i confini da segni intellegibili solo a pochi ancora oggi. Nante abbracciava la donna che gli aveva ridato la vista e la voglia ancora di orientarsi. Scesero al confine militare sotto il faro. La porta socchiusa solleticava il coraggio e la curiosità del giovane scienziato. L'uscio del presidio militare accoglieva i due e dopo pochi passi una cucina ordinata invitava al pranzo. “Il fatto di essere un pilota dell'aviazione non mi creerà problemi con i colleghi” pensò. “Qui poi è tutto dello stato. Ricomprerò il già preso.” In colonna erano gli ingredienti. Un grosso pesce un bracere con legna secca e la bravura in procedure di Elsa. Nante non esitò. Tagliò tutto con cura. Ogni cosa la osservò con dovizia di particolari. Le pinne dorsali. Tre addirittura che si aprivano a ventaglio con quella grande muscolatura che ne potevi calcolare le correnti avverse. Il piccolo esigeva tanta stabilità Si chiese se il buco sotto fosse per l'organo genitale. Se pressava l'addome ne usciva qualcosa. Forse era l'ano. Di sicuro erano quelle due perline trasparenti come il vetro cristallino negli umani. Scienziato era solo l'appellativo e il complimento degli amici alla sua curiosità e voglia di classificare. Per ora il nulla avvolgeva la sua mente sull'argomento anatomia dei pesci. Si sentiva un feroce cannibale. Staccò le branchie. Gelatinose rosse, tre per lato che si univano sotto la bocca con l'acqua che passava lasciando alla spugna l'ossigeno. Introdusse il dito nello stomaco esofago, ritenne. Sviscerò fino a trovarsi il rimanente dell'organo del polmone o forse era l'intestino un fegatino minuscolo e bell'è pronto fu il pesce per la griglia. Ebbe la sensazione che qualcuno gli avesse aumentato la luce e di avere ucciso vivo il suo migliore animale. Mangiarono come gatti e lisciarono ogni parte. Poi si diressero all'appuntamento per il quale si preparavano da giorni. A Lecce si svolgeva la dodicesima raccolta di film europei a competersi targhe e premi. In sala attori famosi del calibro di Carlo Verdone con i due figli, Scamarcio, Toni Servillo e molti altri. Si sedettero in sala e videro la proiezione dell'ultimo film in concorso: L'uomo in più. Il pesce spolpato era la chiave del film. Poi la sala fu piena di artisti e si sentì uno di loro. Immaginò anche se esagerando di autoironia di scrivere un grande romanzo dal titolo: “quel ramo della terra di Italia che volge a mezzoggiorno in est-ate svolto nel 1200 tra Lecco Leuca e Maglie”. Si sentiva Renzo Tra-maglino di fronte a tanta autorità e professionalità. Al buffè parlò con Verdone e Servillo e tra bicchieri di vino e gelato si accordò per una parte per se e per Elsa per il prossimo film. Poi si preoccupò delle elezioni di Cavallino dei 21 comuni Leccesi dei 1.200 candidati consiglieri. Guardò Elsa e credette nei sogni fino a spegnersi nel giorno che verrà.