Spunti dagli ultimi scritti del giornalista Vito Procaccini su Voce di Popolo settimanale
di informazione dell'arcidiocesi di Foggia Bovino.
Niet fu orgoglioso della pensione che l'università di Basilea
promise al loro più giovane professore di filologia greca nella speranza che
la promessa del pensiero europeo potesse tornare a insegnare arricchito delle impressioni dei viaggi italiani che attendevano il nuovo studioso. Viaggiava tranquillo nelle moderne carrozze dei treni a vapore che l'italia aveva comprato dalla Prussia. Pensava alla ricchezza del rapporto con la sorella di Wagner. Triste della fine della relazione a cui fu costretto per i motivi che non trovava tra le onde della sua tristezza in un dum dum cullato da una fuga quasi da tutto ciò
che gli ricordava quel potere della sua musa della musica e dell'opinione che vedeva
Wagner e il suo gruppo incontrastato. Nascondendosi tra quella lingua latina volgare
che rifiutava con orgoglio e che inveiva in un rito giudicante tessendo le lodi dei greci della lingua di Aristotele. Se non poi punirsi scappando tra le terre e gli artisti latini. La città che lo attendeva era la Torino dei Savoia e di Cavour. Proprio nel tempo in cui quelle idee degli uomini che conobbe stavano per saldare un popolo nuovo così lontano dal suo. Rischiò nel tempo in cui scoppiò la guerra Franco-Prussiana nel 1870 quando Roma entrò nell'unità d'Italia lui giovane 26 enne. A Torino si fece ospitare dal giovane Leonardo Murialdo nella Congregazione San Giuseppe da lui stesso fondata. Ma spesso ospite dell'amico prete Don Giovanni Melchiorre Bosco. Niet era profondo conoscitore della spiritualità dei testi sacri. Figlio di un pastore protestante di Lutzen nel land della Sassonia-Anhalt. Visse quindi alla fine nell'arte e nella filosofia per l'ardire di essere e pensare in modo paradossale, quasi un parà della folgore della via prussiana tra le mura d'altri interessi. Filologo ebbe testi e studi comuni a coloro che studiarono l'origine di ogni criptoscrittura considerando l'origine europea greca cirillica dei suoi studi con il parente filologo Mantegazza. Paolo partecipò alle 5 giornate di Milano 14enne stringendo la mano della madre mentre il cugino Niet aveva 4 anni sotto l'abile arte evangelica dei genitori. Mantegazza approfondì i suoi studi sulle forme fisiche degli umani nel mondo viaggiando e conobbe la sorella di Niet in Paraguay dove approfondì gli studi su farmaci miracolosi in uso nelle terre del sudamerica. Proponendoli ad Alessandro Manzoni collega nel nuovo senato italico sotto
la monarchia dei Savoia. Anticipò con Mariani Feud e Niet la fotografia e il cinema studiando le forme in evoluzione dei corpi interpretandole etmoidandole come ogni essere sa fare e ogni medico è obbligato a proseguire. Niet poi stufo della fama obbligata a cui fu soggetto fin da giovane finse la pazzia e morì anche se prima del tempo nel 1900 posticipando di pochi mesi quella dell'amico Leonardo comparendo nei sogni dell'amico Freud ispirandolo e donandogli ogni futuro barlume di coscienza e certezza per le nuove nazioni crescenti gangli nuclei e aree per le nuove relazioni che stavano per ricreare finalmente il corpo spirito terra seme di ogni futuro e di ogni rinascita secondo ordine tecnologia e coscienza.
Fine.
Grazie.
di informazione dell'arcidiocesi di Foggia Bovino.
Niet fu orgoglioso della pensione che l'università di Basilea
promise al loro più giovane professore di filologia greca nella speranza che
la promessa del pensiero europeo potesse tornare a insegnare arricchito delle impressioni dei viaggi italiani che attendevano il nuovo studioso. Viaggiava tranquillo nelle moderne carrozze dei treni a vapore che l'italia aveva comprato dalla Prussia. Pensava alla ricchezza del rapporto con la sorella di Wagner. Triste della fine della relazione a cui fu costretto per i motivi che non trovava tra le onde della sua tristezza in un dum dum cullato da una fuga quasi da tutto ciò
che gli ricordava quel potere della sua musa della musica e dell'opinione che vedeva
Wagner e il suo gruppo incontrastato. Nascondendosi tra quella lingua latina volgare
che rifiutava con orgoglio e che inveiva in un rito giudicante tessendo le lodi dei greci della lingua di Aristotele. Se non poi punirsi scappando tra le terre e gli artisti latini. La città che lo attendeva era la Torino dei Savoia e di Cavour. Proprio nel tempo in cui quelle idee degli uomini che conobbe stavano per saldare un popolo nuovo così lontano dal suo. Rischiò nel tempo in cui scoppiò la guerra Franco-Prussiana nel 1870 quando Roma entrò nell'unità d'Italia lui giovane 26 enne. A Torino si fece ospitare dal giovane Leonardo Murialdo nella Congregazione San Giuseppe da lui stesso fondata. Ma spesso ospite dell'amico prete Don Giovanni Melchiorre Bosco. Niet era profondo conoscitore della spiritualità dei testi sacri. Figlio di un pastore protestante di Lutzen nel land della Sassonia-Anhalt. Visse quindi alla fine nell'arte e nella filosofia per l'ardire di essere e pensare in modo paradossale, quasi un parà della folgore della via prussiana tra le mura d'altri interessi. Filologo ebbe testi e studi comuni a coloro che studiarono l'origine di ogni criptoscrittura considerando l'origine europea greca cirillica dei suoi studi con il parente filologo Mantegazza. Paolo partecipò alle 5 giornate di Milano 14enne stringendo la mano della madre mentre il cugino Niet aveva 4 anni sotto l'abile arte evangelica dei genitori. Mantegazza approfondì i suoi studi sulle forme fisiche degli umani nel mondo viaggiando e conobbe la sorella di Niet in Paraguay dove approfondì gli studi su farmaci miracolosi in uso nelle terre del sudamerica. Proponendoli ad Alessandro Manzoni collega nel nuovo senato italico sotto
la monarchia dei Savoia. Anticipò con Mariani Feud e Niet la fotografia e il cinema studiando le forme in evoluzione dei corpi interpretandole etmoidandole come ogni essere sa fare e ogni medico è obbligato a proseguire. Niet poi stufo della fama obbligata a cui fu soggetto fin da giovane finse la pazzia e morì anche se prima del tempo nel 1900 posticipando di pochi mesi quella dell'amico Leonardo comparendo nei sogni dell'amico Freud ispirandolo e donandogli ogni futuro barlume di coscienza e certezza per le nuove nazioni crescenti gangli nuclei e aree per le nuove relazioni che stavano per ricreare finalmente il corpo spirito terra seme di ogni futuro e di ogni rinascita secondo ordine tecnologia e coscienza.
Fine.
Grazie.