venerdì 28 gennaio 2011

26-01-2011 Herzl, a misura del pensiero periodico, un "must" della formazione unitaria, scuola come grata italiana e israeliana.


Piero Ostellino si presenta nella classe di chi sa e conosce tutti i presenti come fossimo ospiti a casa sua. Perfettamente a suo agio parla alla platea con la sua presenza muovendosi come Muti alla scala e accoglie Finazzer Flory come fossero amici da sempre. Stretta di mano e si portano sulla pedana visibili come le donne più belle in una sfilata di moda. Intanto durante tutto il tempo l'organizzatrice della fondazione sempre presente tiene tutti nella nostra forma migliore onde evitare "morti" psichiche inutili per possibili brusii distonanti di pensiero. I miei vicini sono piacevolissimi soprattutto la mia destra che sembra conoscermi a memoria. Mi mette nella mia forma migliore. Preso da quella soddisfazione grande di cogliere tutto con una coscienza e una intellegibilità fuse con tutti comincio a scrivere davverò le novità dei presenti. Introduce Piergaetano Marchetti. La fondazione corriere attraverso il presidente si apre al tema. La tesi è che il risorgimento italiano dei primi anni è legato al sorgere del sionismo attraverso gli ebrei italiani ben integrati in quella realtà e che tenevano a chiudere con il potere temporale della chiesa verso la creazione di uno stato laico unitario. Equivalentemente tenevano a cuore la creazione di uno stato unitario israeliano. Fondatore del sionismo Theodor Herzl. Libro di ispirazione per tutti quello di Moses Hess "Roma e Gerusalemme" del 1862 più volte citato. La parola passa a Finazzer Flory che pone l'accento sui molti eventi dedicati alla Giornata della memoria di Israele e della Shoah, la strage dei parenti di Einstein in Toscana. Poi parla Shlomo Avineri professore di scienze politiche a Gerusalemme Budapest e Monaco. Profondo conoscitore del pensiero di Marx, Hengel, Hess e Herzl. Ha parlato poi lo psichiatra di Roma 3 David Meghnagi. Poi i due stroici dell'università di Milano Marco Cuzzi e Alceo Riosa. Pongono l'accento siui legami tra Mazzini Cattaneo e i padri fondatori del sionismo. Gli ideali formativi erano gli stessi e molta della componente della cultura ebraica laica nuova sono gli stessi nei due stati embrionali. Il miracolo dell'alta comunicazione si è ripresenato nelle armonie e capacità dei presenti professori.

Grazie.

Dott.Carlo Pellegino.

Nessun commento:

Posta un commento